È amatissimo dal pubblico femminile e al Lido di Venezia ha rubato la scena ad attrici e modelle.
Can Yaman, attore turco fino a poco tempo fa praticamente sconosciuto, è la risposta al maschile ai profluvi di parole che tradizionalmente vengono spesi per le donne che calcano il red carpet della Mostra del cinema.
Perché, al di là della fiction “DayDreamer” che l’ha fatto conoscere anche in Italia, è ovviamente il suo aspetto fisico che cattura l’attenzione di giovani e meno giovani. Abito scuro con tanto di paillettes, occhiali da sole, per un giorno la scena è stata tutta sua, complice anche il gossip sulla fine della sua relazione con un’altra popolarissima, Diletta Leotta.
Ha ricevuto una menzione speciale nel Filming Italy Best Movie Award, dedicato alle serie televisive. E poi, sul tappeto rosso i fotografi lo hanno immortalato accanto all’attrice israeliana Moran Atias. Quanto basta per scatenare gli appassionati di cronaca rosa. Al di là di tutto questo, e nulla togliendo alle sue capacità professionali, resta il fatto che Yaman è soprattutto bello.
Non a caso tra l’altro il premio come personaggio televisivo dell’anno gli è stato conferito con la motivazione di «aver rivoluzionato il concetto di divismo contemporaneo, con un’immagine seducente ma sofisticata». Parole che siamo soliti leggere se il soggetto è femminile. Invece, eccola qui la parità. Anche di un uomo si può dire che è soprattutto bello da guardare. Con buona pace di chi storce il naso.
Di Gaia Bottoni
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