Esteri

Sanna Marin compie un passo rivoluzionario verso l’Occidente e… finisce nei guai per un ballo. Un caso?

La lunga confessione di un paracadutista russo illumina la miseria materiale e umana in cui si svolge l’offensiva russa.

La Grecia esce dalla “sorveglianza rafforzata” delle Istituzioni europee, lasciando un insegnamento: sperperare per ammaliare gli elettori non è mai una buona cosa.

La leggerezza di un propagandista ha portato alla distruzione di una delle basi avanzate russe.

Le Vpn sono l’unica via d’uscita per i cittadini russi per riuscire ad avere informazioni su quanto accade nel mondo libero.

Le perdite catastrofiche subite dalla Russia, obbligano i siloviki a scelte di propaganda pittoresca come il richiamo dell’attore statunitense Steven Seagal, amico del criminale Putin.

A 29 anni dalla morte di Pablo Escobar, lo spietato narcotrafficante di “Narcos”, torna la paura in Colombia con il clan del Golfo e l’ormai nota pratica criminale del ‘plan pistola’.

I russi nascondo gli attacchi come atti di soldati goffi per non disturbare la quiescenza dei moscoviti. Ma sarebbe bene che anche l’Europa inizi a fare sul serio.

I russi si accorgono di essere in guerra solo quando i missili gli rovinano le vacanze. Forse, per la palese impotenza delle postazioni antiaeree russe di fronte ai bombardamenti ucraini in Crimea.

Le attenzioni giudiziarie delle ultime ore su Donald Trump ci ricordano che nessuno è al di sopra della legge. La giustizia andrà avanti ma è la politica ad autodistruggersi.

Dopo la guerra lampo contro Israele, la Jihad Islamica potrebbe diventare più popolare di Hamas.

I carcerati russi, comunemente chiamati “Zek”, guadagnano il diritto di morire al fronte: l’esercito più appropriato per Putin.