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Bianchi oggi, domani chissà. Quest’estate sembra un inno a recuperare tutto quello che si può, ma bisogna guardare in prospettiva.

È morto soffocato Omar Palermo, conosciuto sul web come “Youtubo anche io”, facendo quello per cui veniva pagato sul suo canale, ovvero mangiare. La sua morte riguarda tutti noi.  

Il suo caso arricchisce l’elenco dei pregiudizi e delle discriminazioni nei confronti di grandi attori.

Facili, economici, leggeri e comunque in Italia si legge troppo poco.

I sindacati si sfilano dall’obbligo del Green Pass mentre gli insegnanti seminano mine strumentali sul percorso del rientro in classe. L’urlo di chi scansa la comodità dei doveri.

Il party illegale nel Viterbese. Una vicenda che ha dell’incredibile per quanto si è protratta.

L’Occidente rappresenta da sempre un sistema di valori, che oggi fa i conti con la realtà dell’Afghanistan.   

Non c’è mercato senza antitrust

C’è un certificato che attesta l’avvenuta guarigione dal Covid, ma questo certificato non vale come green pass. Nel frattempo viene consigliato a chi ha già avuto il virus di aspettare a vaccinarsi.

A settembre si torna in classe, ma ancora non sono chiare le regole. A pagare saranno ancora i ragazzi e le loro famiglie.

I miglioramenti nella regione afgana dopo 20 anni di presenza occidentale ora sono fortemente in dubbio. Indubbio invece è l’obbligo di aiutare la popolazione lasciata in mano ai talebani.

Aiutare i profughi afghani ed accoglierli non è un gesto di generosità nei loro confronti ma nei nostri, perché la nostra cultura riconosce la protezione a chi si batte per i diritti.